Vi aspettiamo nei giorni 19-20 Novembre 2015
Sala Margherita Putignano
Ingresso ore 20,30 - Sipario 21,00
20 Novembre spettacolo di beneficenza
per il restauro dell'affresco della lunetta nella chiesetta di Santo Stefano Piccolo, neo spazio culturale nel centro storico di Putignano.
INFO: 360 534890- 320 4330219
Commedia in tre atti di E. De Filippo
Regia
Scenografia
Personaggi ed interpretri
(in ordine di apparizione)
Filomena Grifone | Marisara Anelli | |
Gina, sua figlia | Mariangela Palmisano | |
Carolina | Lorenza Palmisano | |
Rosina, sua figlia | Nancy Rinaldi | |
Arturo fratello di Filomena | Tonino Pugliese | |
Dante Alighieri | Modesto Cammisa | |
Pasquale Grifone, marito di fIlomena | Nicola Gigante | |
Sciuscella Garzone | Michele Colucci | |
Giovanni, cameriere | Mimino Pugliese | |
Assunta, cameriera | Nunzia Smaltini | |
Jack, giovane inglese | Tommaso Leggieri | |
Medico | Marica Giliberti |
Sogno di una notte di mezza sbornia” - scritta da Eduardo nel 1936- parla di sogni, vincite al lotto, superstizioni e credenze popolari di un’umanità dolente, che solo in questo modo ha la capacità di pensare a un futuro migliore per sopravvivere al proprio presente.
Questa commedia fu tratta da “La fortuna si diverte” scritta da Athos Setti nel 1933 per la scena toscana; fu poi rappresentata nel 1934 da Ettore Petrolini in romanesco con il titolo “La fortuna di Cecè” e da Angelo Musco in siciliano come “La Profezia di Dante” per arrivare nel ’37 al Teatro Umoristico dei De Filippo col titolo e l’adattamento che conosciamo, con numerose riprese durante le varie stagioni dato lo straordinario successo riscontrato. La commedia fu valutata dalle recensioni dell’epoca tra le più esilaranti che la compagnia Umoristica “I De Filippo” abbia mai messo in scena.
Utilizzando lo stile comico, a volte grottesco fino a pervenire alla farsa, Eduardo combina la forma della classica e antica tradizione teatrale napoletana con le tematiche che saranno sviluppate appieno nelle sue commedie successive. Al centro di “Sogno di una notte di mezza sbornia” c’è dunque il popolare gioco del lotto, dove però qui la scommessa si pone fra la vita e la morte e i rapporti sono fra il mondo dei vivi e il mondo dei morti.
Nello sviluppo della commedia è inoltre presenza sostanziale la comunità dei familiari e degli amici, stretta intorno al protagonista ed al suo dramma forse più per egoistico interesse personale che per solidarietà e sostegno, una comunità grazie alla quale Eduardo può declinare il carattere corale e sfaccettato della sua drammaturgia.
E poi, soprattutto, c’è il finale che non chiude, ma rilancia una sorpresa che non si consuma mai, fra gioco dell’esistenza e gioco della scena.
Ancora una volta Eduardo, in modo ironico e intelligente, pungente e raffinato, ci propone un’occasione di riflessione sul nostro modo di stare al mondo.
La TRAMA
A Pasquale Grifone, un povero facchino, piace alzare il gomito e quando beve fa sogni strani, così da ricevere la “visita” di Dante Alighieri, del quale gli era stato regalato un busto in gesso. Il Poeta suggerisce all’uomo quattro numeri da giocare al lotto, sottolineando però che essi rappresentano anche la data e l’ora della sua morte. Di lì a poco, la quaterna esce e Pasquale vince una forte somma di denaro; la famiglia si adatta prestissimo alle nuove condizioni e nessuno si preoccupa della crescente disperazione del povero Pasquale, terrorizzato dalla sua “imminente” morte, cercano anzi di convincerlo del fatto che si tratti solo di una sciocca superstizione. Il giorno annunciato però la famiglia si veste a lutto: tutti, ormai, sono convinti che quelli siano gli ultimi momenti di vita dell’uomo ma quando il pericolo sembra ormai scongiurato un colpo di scena riapre il gioco…
Testo tratto da: Teatro Duse - Luca De Filippo